Ciaspolata sul sentiero 439 nei pressi del Passo Falzarego. A pochi passi dalla località sciistica di Pocol, tra le Dolomiti di Cortina d’Ampezzo, è possibile lanciarsi in un trekking panoramico adatto a tutti. Ecco la via invernale per il Rifugio Cinque Torri – Rifugio Scoiattoli e Nuvolau accompagnata da un balcone mozzafiato sulle Tofane, il monte Antelao, Croda di Lago, monte Formin, Averau e Sorapis.

Autore: Raianaraya Nature Experience

Il trekking Cinque Torri è un percorso escursionistico che costeggia il gruppo montuoso del Nuvolau nelle Dolomiti. Situato ad Ovest di Cortina d’Ampezzo, a pochi passi dal Passo Falzarego, il sentiero 439 è praticabile tutto l’anno e fino al Rifugio Scoiattoli ha un dislivello positivo di appena 500 m. In inverno è possibile fare escursioni con ciaspole e scarponi da trekking oppure salire con sci da fondo. Mentre, nelle stagioni più calde il sentiero normale consente di attraversare la vegetazione con semplici scarpe da montagna. Ecco una ciaspolata facile che giunge al Rifugio Cinque Torri, chiuso in inverno e al Rifugio Scoiattoli nel Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo.

Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo

Il sentiero 439 per il trekking Cinque Torriè a circa dieci minuti di auto da Pocol, nei pressi della nota località sciistica. Il percorso escursionistico impiega circa un’ora e mezza per raggiungere il Rifugio Cinque Torri, 2.137 m e poco più di due ore per il Rifugio Scoiattoli a 2.255 m. Questo è adagiato tra le Dolomiti d’Ampezzo nel Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo, ossia riserva della biosferatutelata dall’UNESCO World Heritage Site.

L’area protetta comprende il gruppo montuoso delle Tofane di Cortina d’Ampezzo, ossia la Tofana di Rozes, 3.225 m, la Tofana di Mezzo, 3.244 m, e la Tofana de Inze, 3.238 m. Seguono le Dolomiti di Fanis, il Col Bechei con i suoi 2.794 m, il monte Cristallo, 3.221 m s.l.m. e il Croda Rossa d’Ampezzo, 3.146 m. Questa incantevole sezione delle Dolomiti è adagiata a confine tra il Venetoe l’Alto Adige a Nord della celeberrima Cortina d’Ampezzo.

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Partenza per il trekking Cinque Torri

Per iniziare questa avventura nelle montagne selvagge delle Dolomiti è meglio parcheggiare qualche tornante prima dell’imbocco del sentiero. Infatti, soprattutto in inverno, il parcheggio nei pressi del sentiero 439 è sommerso dalla neve ed è facile rimanere impantanati. Piuttosto, venendo da Cortina, a meno di un chilometro dall’inizio è presente una piccola area di sosta dove la neve viene spazzata via. Così, in totale comodità, l’escursione può avere inizio sui tornanti circondati da un placido manto di un bianco candido che ricopre ogni cosa.

In circa dieci minuti, sulla sinistra appare il tabellone didattico con una cartina orografica e il segnale che indica l’inizio del percorso segnato 439. Da subito si è come inglobati in un mondo fatato che ricorda quello dei boschi delle fiabe. Il colore dominante è il bianco. Come un lenzuolo adagiato tra i monti e la vegetazione, lo strato di neve soffice riveste l’intero scenario. Affrontando i primi passi, è già possibile ammirare alle nostre spalle la Tofana di Rozes, una montagna singolare che colpisce per le sue forme scoscese ed esposte.

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Lo scenario si apre: il monte Antelao, Croda di Lago e il monte Formin

Nella prima ora di ciaspolata sulla neve il percorso è per lo più avvolto dal bosco. Solo a tratti, tra la fitta vegetazione sembra trasparire qualche paesaggio incantato che non riesce a regalare quello stupore che nasce una volta che si è dinanzi alla creazione della natura. Infatti, non appena le conifere iniziano a diradarsi il panorama che emerge è impagabile. Sulla sinistra del sentiero 439 una terrazza naturale regala una veduta mozzafiato sull’Antelao, Croda di Lago e i Lastoni di Formin che culminano con il monte Formin.

Questo inestimabile spettacolo accompagna lungo tutto il trekking delle Cinque Torri e più sale in quota più diventa chiaro e impressionante. Dalla prima terrazza panoramica il sentiero costeggia il bosco che infine lascia il posto ad uno scenario polare. Il tipico paesaggio alpino in inverno ammalia con le sue peculiarità. Candide dune avanzano tra i comprensori e delineano un meraviglioso connubio con le guglie e le rocce circostanti. Valli e montagne per un lungo periodo dell’anno sembrano fondersi tra loro addolcite dalle placide forme scolpite dalle nevicate.

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Il Rifugio Cinque Torri e il panorama sulle Dolomiti

Guidati da alcune delle montagne più affascinanti delle Dolomiti, il sentiero 439 per le Cinque Torri continua a regalare emozioni non appena al cospetto del massiccio delle Cinque Torri, 2.361 m. Già mezz’ora prima di raggiungere l’omonimo rifugio, il colosso di pietra svetta incontrastato mostrando tutta la sua imponenza. Le pareti scoscese sono straordinarie e al contempo temibili. Lo sguardo perso si ritrova in un paradiso in terra come pochi altri.

In circa un’ora e mezza di escursione ecco emergere la sagoma del rifugio Cinque Torri. Da qui è possibile ammirare la montagna che torreggia senza rivali. Come un iceberg colossale nel bel mezzo di uno scenario artico, le Cinque Torricatturano l’attenzione e dominano sul versante meridionale del gruppo montuoso del Nuvolau. Qui i sentieri si intrecciano ed è possibile raggiungere diverse località del massiccio e per i più esperti, anche altre mete più distanti come il Passo Giau.

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Monte Antelao, Croda di Lago, i Lastoni di Formin e il Monte Formin

Il Giro delle Torri e il Rifugio Scoiattoli

Giunti nei pressi di uno dei rifugi più noti di Cortina d’Ampezzo, il trekking Cinque Torri attraverso il sentiero 439 consente di salire zigzagando sulle pendici della montagna e aggirarla tutta intorno. Finiti i tornanti in salita, il percorso procede molto agevole fino al Rifugio Scoiattoli a 2.255 m s.l.m. Ed è in quest’ultimo tratto che l’escursione regala gli scenari più suggestivi.

Dal Rifugio Scoiattoli svettano verso il cielo blu alcune tra le montagne Dolomitiche più affascinanti della zona. Tutto intorno si elevano le Cinque Torri, l’Averau, il Nuvolau, i Lastoni di Formin, Croda di Lago, il monte Antelaoe il Sorapis. Un quadro straordinario che potrebbe lasciare chiunque attonito per l’intera escursione. Una volta al rifugio perché non concedersi un pasto caldo a base di carne di cervo, polenta e funghi? Ebbene, noi non ci siamo lasciati scappare questa opportunità e abbiamo approfittato dell’accogliente rifugio montano per riprendere le energie.

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Cinque Torri – Averau – Complesso del Nuvolau

La fine della ciaspolata: le Tofane si accendono

Il Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo non smette mai di stupire. Infatti, quando si inizia a pensare che le emozioni siano finite è lì che le Dolomitiregalano un altro pezzo della loro bellezza. Il percorso a ritroso è lo stesso dell’andata, ma la giornata che volge al termine e il calar del sole creano un nuovo scenario. Ciò che si presenta davanti è identico a quello già attraversato. Eppure, le luci del tramonto sembrano rimodellare e cambiare l’intero paesaggio. Un barlume dalle tonalità calde inizia a danzare con la candida neve e per alcuni istanti sembra tingere le montagne.

D’improvviso anche le Tofane si infuocano e le pareti rocciose sembrano confondersi con un cielo sempre più arancio. Le montagne irradiate dal sole creano un contrasto con le vallate in penombra e come in un incantesimo, due volte al giorno lucee ombrasi incontrano e danno vita ad uno dei fenomeni più invidiati al mondo.

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Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo – Le Tofane al tramonto

Enrosadira: le montagne di fuoco

La naturale conformazione dei minerali che compongono la dolomia, ossia magnesio e carbonato di calcio, donano alle Dolomiti un colore acceso ad ogni tramonto. La roccia d’un tratto risplende e nelle varie sfumature di arancio e di rosso sembra ardere e sferzare il cielo con la sua fiamma.

Questo fenomeno è noto come Enrosadira. Dall’inverno all’estate, questo magnifico velo dai toni caldi e accesi ricopre le guglie, le vette, i pinnacoli e gli strapiombi delle montagne dolomitiche. Ed è per questo che in qualsiasi giorno sereno è possibile ammirare il quotidiano dipinto su tela di madre natura.

La leggenda del Rosengarten e la nascita dell’Enrosadira

Nei villaggi dolomitici è nota la leggenda del Rosengarten. Questa narra che un tempo il re Laurino, sovrano dei nani, avesse un vasto giardino ricco di rose variopinte. Per via dello splendore e della sua varietà, questo un giorno fu scoperto dal principe del Latemar. Ammaliato da cotanta bellezza, il giovane fu tentato di entrare nel regno di Laurino. Così, immerso in una pittoresca realtà, attraversò il giardino di rose. 

Qui egli fu deliziato di un grazioso incontro inaspettato. Infatti, tra le rose del cortile passeggiava la figlia del re dei nani. La fanciulla, giovane e bellissima, fu rapita dal principe che con un solo sguardo se ne innamorò e volle sposarla. Re Laurino fu assalito dalla rabbia e così scagliò una maledizione sul suo giardino di rose.

In questo modo, nessun uomo avrebbe potuto più ammirare le bellezze del leggendario Rosengarten. Ma egli dimenticò il crepuscoloe il tramonto. Ed è per questo che oggi le rose accese della leggenda delle dolomiti appaiono solo al sorgere e al calar del sole con il fenomeno meglio noto dell’Enrosadira.

Il trekking Cinque Torriè quindi un’esperienza ultra sensoriale che consente di esplorare le terre selvagge del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo, ma anche le montagne, i boschi, i crepuscoli, i tramonti e le emozioni che solo un luogo del genere è in grado di offrire. Questo è solo uno dei paradisi nascosti delle Dolomitied è a pochi passi dalla famosa Cortina d’Ampezzo nella località da sogno degli sciatori a confine tra Venetoe Alto Adige.

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