Il Monte Focalone

Escursione sul Monte Focalone, nel cuore del Parco Nazionale della Majella d’Abruzzo. Ecco la scalata verso la vetta

Autore: Raianaraya Nature Experience

Oggi vi racconterò di una giornata trascorsa all’insegna del trekking sulle montagne del Parco Nazionale della Majella in Abruzzo. Nello specifico, un’escursione iniziata dalla cima del Blockhaus (2.145 m). Cima facilmente raggiungibile a piedi su strada asfaltata parcheggiando comodamente l’auto al Rifugio Bruno Pomilio.

Infatti, è proprio dal parcheggio del Rifugio che è cominciata la nostra escursione e in circa 10 minuti abbiamo raggiunto il Blockhaus. Con quest’ultimo alle nostre spalle, ci incamminiamo nel primo sentiero sterrato che in pochi minuti ci porta a oltrepassare una Cappelletta. Una volta superata, la lasciamo alla nostra sinistra continuando sul sentiero che circoscrive la montagnetta sul versante destro.

Il sentiero è molto panoramico e già dal momento che si imbocca ci permette di immergerci completamente nel verde. Inoltre, è uno dei pochissimi luoghi nel versante appenninico italiano in cui è presente il pino mugo. Caratteristica non da poco, dato che ricopre completamente il sentiero per oltre due ore di cammino e crea uno degli scenari naturalistici più particolari al mondo. Ad un certo punto, circa ad una ventina di minuti a piedi dal Blockhaus, ci ritroviamo davanti ad una roccia immensa da cui potersi affacciare ed ammirare tutto lo spettacolo della valle e degli appennini dinanzi a noi.

Il sentiero verso il Focalone

Abbiamo continuato a camminare sul sentiero per circa un’oretta, durante la quale si è proseguiti su un terreno battuto sempre in piano che non presentava alcune zone accidentate o tratti faticosi. Scoccata l’ora di cammino, o poco più, siamo giunti ad una fontanella dove abbiamo potuto riempire di nuovo le nostre borracce e abbiamo avuto la possibilità di rinfrescarci un po’, anche perché il caldo si faceva sentire così come il bisogno di acqua.

Dopo un attimo di rifocillamento, ci siamo rimessi in marcia e abbiamo ricominciato a camminare proseguendo verso la cresta che oramai era a poco più di un’ora di cammino. In particolar modo, il primo step sarebbe stato il Bivacco Fusco. Una piccola casupola squadrata di un color giallo ruspa che offre riparo a quegli escursionisti che bivaccano e che approfittano di un luogo coperto per passare la notte.

Dopo una mezz’oretta di cammino dalla fontanella, è cominciato il tratto più duro e complesso. Infatti, il sentiero sale di colpo con una pendenza molto elevata e a tratti si comincia a calpestare un terreno piuttosto sassoso. La salita è sfiancante e per circa mezz’ora si sale a fatica con il caldo che non aiuta assolutamente.

Ciononostante, il panorama diventa sempre più bello ed ammaliante. Ad un certo momento della salita, infatti, la vegetazione ed i pini mughi lasciano spazio ad un terreno ghiaioso e quasi privo di flora. Lo scenario è incredibile: linee ondulate che si rincorrono come in un gioco formando come un mantello a scacchi color bianco ghiaccio che nel cielo blu aleggia e dall’alto domina sulla vallata.

Il Bivacco Fusco

Raggiungiamo finalmente il bivacco Fusco e continuiamo a salire seguendo il sentiero segnato che porta al Monte Focalone (2676 m). Da quella zona si possono raggiungere molte altre cime oltre al Focalone come, ad esempio, il Monte Amaro (2793 m) a molte ore di cammino, il Monte Acquaviva (2737 m), il Monte Rotondo (2656 m) e molte altre ancora raggiungibili a seconda del sentiero che si decide di seguire. Tutti segnati e battuti in modo adeguato.

Il percorso per giungere in cima è sempre in salita e a tratti ancora abbastanza faticoso. Il terreno, da un certo punto in poi, è completamente ghiaioso e la vegetazione scompare del tutto. Proprio per le suddette caratteristiche del suolo, diventa ovviamente più facile scivolare, diminuendo di molto l’adesione delle scarpe sulla superficie.

Il Monte Focalone

Finalmente conquistiamo la vetta e spuntiamo il Monte Focalone sulla nostra check-list. Dinnanzi a noi, la vastità di tale scenario fa sì che lo sguardo si perda nell’immensità e non riesca a ritrovarsi. Ovunque, omini di pietra, piramidi di pietre alzate dagli escursionisti per segnalare il loro passaggio in quel luogo.

La cima è piuttosto affollata, ma riusciamo a trovare un posto poco lontano dove costruire il nostro omino e poi continuare con la nostra escursione. Dalla vetta del Focalone ricominciamo la nostra discesa per evitare il forte vento che soffiava lassù, in modo da poterci fermare e mangiare senza patire il freddo. Mangiamo un panino ed un dolce che avevamo preso di strada salendo dal Passo Lanciano e ci rimettiamo in cammino.

Una volta terminata la pausa pranzo, siamo tornati indietro fino al blockhaus e poi al Rifugio Bruno Pomilio dove abbiamo provato una birra artigianale locale, ossia la pesce palla, approfittando di una pausa per celebrare l’esperienza unica appena vissuta.

Un’avventura sicuramente da rivivere sia per la sua bellezza sia per le sue peculiarità che rendono la zona della Majella uno dei luoghi più caratteristici d’Italia.
Raianaraya Nature Experience


Info Percorso

Si consiglia di intraprendere questo trekking nei periodi più caldi e meno piovosi, in particolar modo, tra Giugno e Settembre. Anche se, con le dovute precauzioni e dopo essersi informati correttamente sullo stato dei sentieri, si può comunque fare questo trekking in altri periodi dell’anno.

Molto consigliato l’utilizzo di scarpe da trekking in particolar modo nella zona in salita ed in cresta. Suggeriti i ricambi d’abbigliamento e possibili k-way e giacche più pesanti quando si è in alta quota.

Scheda Tecnica

  • Partenza: Rifugio Bruno Pomilio
  • Arrivo: Monte Focalone
  • Cima: Blockhaus e Focalone
  • Paesaggio: Panorama del versante adriatico
  • Dislivello: 800 m circa
  • Durata: 4,5/5 h (andata e ritorno)
  • Difficoltà: Accessibile a tutti, ma consigliato un allenamento di base. Non si consiglia di arrivare fino in cresta con bambini se non abituati ad un certo tipo di escursioni.