Un viaggio alla scoperta dei cinque eremi più belli d’Abruzzo. Luoghi di culto immersi nel cuore delle montagne. Lì dove la natura e la spiritualità convivono in perfetta armonia. Cinque mete da tenere a mente per chi vuole immergersi nella serenità mistica delle montagne Abruzzesi.
I 5 eremi più belli d’Abruzzo
Da sempre l’Abruzzo ha affascinato viaggiatori italiani ed europei grazie alla varietà dei suoi paesaggi. La regione possiede diversi parchi, tra cui il Parco Nazionale d’Abruzzo, il Parco Nazionale della Majella e il Parco Nazionale del Gran Sasso.
Ognuno di essi ha delle caratteristiche uniche in termini di paesaggi che li rende mete perfette per escursionisti e amanti della natura. La bellezza di tali panorami è arricchita dalla presenza di numerosi luoghi di culto come chiesette, abbazie ed eremi.
Tra il XI e il XVII secolo, numerosi uomini di fede decisero di ritirarsi tra le montagne selvagge abruzzesi in cerca di pace e tranquillità. Questi luoghi erano perfetti per la preghiera e la meditazione proprio grazie alla loro posizione geografica che li rendeva spesso quasi inaccessibili.
Caverne e gole furono trasformate in luoghi di culto lontani da ogni distrazione: gli eremi. Oggi è possibile ammirare questi piccoli musei a cielo aperto percorrendo sentieri immersi nel silenzio e nella natura incontaminata.
Gli eremi abruzzesi sono numerosi, di seguito è riportata una lista dei cinque più famosi e suggestivi.

Eremo di San Bartolomeo in Legio
L’eremo di san Bartolomeo si trova sulla Majella, nel Vallone di Santo Spirito, ad un’altezza di circa 700 metri. Come molti altri eremi, è stato costruito sfruttando una sporgenza rocciosa chiusa artificialmente per ricavarne un riparo.
L’eremo fu restaurato nel 1250 da Pietro da Morrone, in seguito divenuto papa con il nome di Celestino V, ma si presume che fosse abitato già da molto prima. È uno degli eremi più affascinanti d’Abruzzo, un luogo mistico completamente scavato nella roccia raggiungibile attraverso due diversi sentieri.
Il primo parte dal borgo di Roccamorice; si scende lungo un sentiero agevole finché non si raggiunge una stretta galleria scavata nella roccia. Scendendo alcuni gradini ci si ritrova davanti all’entrata di questo affascinante luogo di culto, sulla cui porta è ancora visibile un affresco raffigurante Cristo e la Vergine Maria.
L’altro percorso passa per la Valle Giumentina e permette di vedere l’eremo dal versante opposto, perfettamente mimetizzato sulla bianca pietra della Majella.
Eremo di santo Spirito a Majella
L’eremo di Santo Spirito è uno dei luoghi di culto più importanti della Majella. Fondato da Papa Celestino V e abitato fin dai primi anni dell’800, rappresenta l’unione perfetta tra architettura religiosa e natura.
Il luogo di culto è situato poco più in alto rispetto all’eremo di San Bartolomeo ed è facilmente raggiungibile tramite una strada asfaltata percorribile in auto. L’entrata principale porta all’interno della chiesetta; uno stretto passaggio molto suggestivo e scavato nella roccia conduce invece all’interno di due stanze.
Salendo la Scala Santa si arriva ad una balconata coperta dalla quale si ammira il meraviglioso paesaggio circostante.

Eremo di San Giovanni all’Orfento
L’eremo di San Giovanni è uno dei più singolari e suggestivi. Fu anch’esso meta di numerosi credenti, primo tra tutti Pietro da Morrone che vi dimorò per diversi anni. Il percorso che conduce a questo eremo è sicuramente uno dei più difficili a causa delle lunghe ore di cammino necessarie.
Si parte dalla frazione di Decontra, in provincia di Caramanico Terme, e si prosegue fino a Pianagrande dove inizia la salita tra praterie e capanne di pietra. Dopo aver superato due fontanili ci si inoltra nel bosco e si prosegue per circa 40 minuti sul Sentiero dello Spirito.
Sollevando lo sguardo si scorge finalmente l’eremo scavato nella roccia; ma in questo caso entrare non è affatto facile.
In passato si accedeva al luogo di culto tramite una passerella, mentre oggi bisogna salire una scaletta rocciosa e strisciare pancia a terra per l’ultimo tratto, attraverso uno stretto passaggio a qualche metro da terra.
Solo i più coraggiosi riusciranno ad entrare nell’umile grotta ricavata scavando la dura roccia e caratterizzata dalla presenza di numerosi canali e vasche di raccolta per l’acqua piovana.
Eremo di Sant’Onofrio al Morrone
L’eremo di Sant’Onofrio fu la residenza di Papa Celestino V, le cui memorie vi sono custodite ancora oggi. Per raggiungere l’eremo si parte dal Santuario di Ercole Curino, nei pressi di Sulmona.
Si sale per 30 minuti su gradini scoscesi e si giunge di fronte alla chiesa incastrata tra le rocce. Il complesso fu restaurato dopo la Seconda Guerra Mondiale e si presenta oggi come un edificio a pianta rettangolare con soffitto ligneo quattrocentesco.
L’interno comprende un oratorio e altre piccole stanzette, il tutto ornato da numerosi affreschi, tra i quali spicca quello raffigurante Celestino V. Nella parte inferiore della chiesa c’è la Grotta di Pietro, dove, secondo tradizione, il Papa si ritirava in preghiera.
Dal grande terrazzo si può ammirare lo sconfinato paesaggio che scende alle pendici della montagna e godere della tranquillità tipica di questi luoghi di culto.

Eremo di San Martino in Valle
L’eremo è costituito dalle rovine dell’abbazia posta alla fine delle Gole di San Martino, in provincia di Chieti. Si attraversano le gole percorrendo un canyon scavato nella roccia dove lo sguardo si perde spesso verso l’alto, incantato da tanta maestosità.
L’eremo è in rovina ma resta un luogo magico e suggestivo per chiunque si fermi ad ammirarlo. I resti mostrano un cancello posto verso il cortile interno del complesso, e sono visibili anche il campanile a vela e le tre navate che costituivano l’interno della chiesa.
Il nucleo iniziale della chiesa si presenta scavato nella roccia: questo fa ipotizzare che in principio l’abbazia fosse nata come eremo. Nel 1818 un’alluvione ricoprì l’intero complesso sotto i detriti, e solo nel 1929 le rovine furono riportate alla luce insieme alle spoglie di un santo eremita.
Sentiero dello spirito
Il sentiero è lungo circa 73 chilometri ed è percorribile generalmente in quattro giorni; è un percorso escursionistico che attraversa le montagne abruzzesi toccando molti dei luoghi eremitici della Majella.
Il sentiero parte dalla frazione Badia, vicino Sulmona, proprio di fronte all’Abbazia di Santo Spirito al Morrone. Si passa quindi per l’Eremo di Sant’Onofrio e si sale in cima al Monte Morrone passando per l’Eremo di San Pietro.
Il secondo giorno si attraversa la Valle dell’Orfento dove si può visitare l’Eremo di Sant’Onofrio e si raggiunge la località di Pianagrande. Da qui, il terzo giorno, si arriva all’eremo di San Giovanni e si prosegue fino agli eremi di Santo Spirito e San Bartolomeo.
L’ultimo giorno si passa per gli eremi di Sant’Angelo e Sant’Onofrio a Serramonacesca e si conclude il percorso visitando l’Abbazia di san Liberatore a Majella.
L’Abruzzo può essere la meta perfetta per chiunque abbia voglia di un po’ di avventura. Rappresenta il connubio perfetto tra mare, montagna e luoghi di interesse artistico.
Gli eremi non sono che una piccola parte delle molteplici meraviglie nascoste nel cuore dell’Abruzzo. Sono luoghi mistici che vale la pena visitare almeno una volta nella vita, la loro bellezza si cela nei sentieri naturalistici che li circondano ma anche nella tranquillità e la spiritualità che regalano ad ogni visitatore.
Articolo pubblicato su Agenda Viaggi

Autore
Eva D’Onofrio
Traveller, amante della natura ed escursionista nata. Esplora gli Appennini abruzzesi da quando era piccola e sogna di visitare i luoghi più selvaggi del mondo.