Nel meraviglioso Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga si eleva il maestoso Monte Aquila, una vetta panoramica mozzafiato con vista sul Re degli Appennini: il Corno Grande. Ecco un’escursione ad anello che da Vado di Corno conduce all’albergo di Campo Imperatore.
Monte Aquila, giro ad anello Hotel Campo Imperatore
In questo articolo vi parlerò di un’escursione affrontata su una delle cime più affascinanti del Gran Sasso. Per cominciare, con la mia ragazza ci siamo recati in località Campo Imperatore, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e monti della Laga.
Tra le tante opzioni che l’Abruzzo offre, abbiamo scelto di raggiungere una delle molte vette che in quella zona appenninica superano i 2.000 m: Il Monte Aquila.
Il sentiero inizia da Vado di Corno, ritratto nella foto di copertina. Qui, nella viuzza sterrata è possibile campeggiare e grazie anche ad una piccola area attrezzata è possibile posizionarsi per bene, in particolare per chi ama avventurarsi in montagna all’alba.
“Io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. La gran cosa è muoversi, sentire più acutamente il prurito della nostra vita, scendere da questo letto di piume della civiltà e sentirsi sotto i piedi il granito del globo.”
– Robert Louis Stevenson
Vado di Corno è la località da cui parte il sentiero che conduce al Monte Aquila. La vista da questa zona è mozzafiato e permette di scorgere le linee delle montagne che dolcemente avanzano verso il cielo.
Vado di Corno è assolutamente silenziosa e permette di instaurare legami molto profondi con l’ambiente circostante, così vasto e magnifico.
Nel nostro caso, per sfruttare al meglio l’esperienza, abbiamo dormito ai piedi del monte. Pronti così al mattino per lanciarci all’avventura. Lo scenario e la quiete qui non deludono mai.
Con il sole appena accennato, dopo una colazione veloce, ci siamo incamminati verso la vetta. Il nostro obiettivo infatti era quello di salire su in cima quando ancora tutto taceva.
Il tutto mentre era in atto il miracolo dell’alba e la montagna rifletteva quei colori crepuscolari che il sole, nascendo, donava a quelle cime così maestose.
Il Sentiero da Vado di Corno
Il percorso inizialmente è su una stradina in sterrato ed è agevole. Il passo cadenzato è ipnotico e in men che non si dica ecco sopraggiungere il passo: da una parte la via per il Monte Brancastello a quota 2.385 slm, mentre, verso sinistra, il sentiero che porta su per il Monte Aquila 2.494 slm.
Lì dove le due montagne si incontrano, accenniamo una leggera salita. Qualche passo in avanti e ci ritroviamo circondati dalle due conformazioni montuose. Mentre, dinanzi a noi, il Corno Grande, la vetta appenninica più alta d’Italia. Una vista favolosa da togliere il respiro a chiunque.
Avendo intrapreso il sentiero verso il Monte Aquila, ci imbattiamo in una prima parte piuttosto ghiaiosa. Cosa che pregiudica anche l’andamento. Infatti ci muoviamo in leggero affanno.
Ma superato questo primo gradino, si intraprende il percorso che, anche se costante nella sua pendenza alquanto impegnativa, non vede tratti pericolosi o tecnici. Il sentiero per lo più è su terra battuta ed è circondato da un prato verde brillante, cosparso di fiori, che conduce fin quasi su in cima.
Escursione ad anello sul Monte Aquila
Dopo circa 2 ore di trekking, arriviamo sulla cresta. Il sentiero si restringee per brevi tratti siamo come in bilico tra un dirupo e l’altro. Lo strapiombo infatti è separato da un solo stretto passaggio e da una parte e l’altra vi saranno a occhio e croce quei 20-30 cm di spazio.
Ma è proprio in questi frangenti che si riesce a godere di alcuni dei più bei paesaggi situati lungo tutto il tragitto dell’escursione.
Superata la parte più lunga del percorso, la cresta assume i connotati classici caratterizzati da terreno ghiaioso. Qui bisogna anche superare alcuni ostacoli scavalcando alcune grandi rocce. Tranquilli, nulla di complicato, ma da evitare per chi soffre di vertigini.
Le rocce dinanzi sono simili a grandi scogli e sbarrano la via del sentiero. I segni rossi però indicano con esattezza dove salire per oltrepassare i massi. A questo punto siamo a poche centinaia di metri dalla cima.
La Conquista del Monte Aquila
L’ultimo tratto procede con una pendenza simile a quella delle 2 ore precedenti. Ma ora prosegue su in cresta. Così, mentre ammiriamo lo spettacolare paesaggio che si presenta a noi, raggiungiamo la tanto ambita meta: il Monte Aquila a 2.494 metri s.l.m..
Siamo i secondi a giungere in vetta. Una famiglia ci aveva anticipato di poco. Il caldo aveva lasciato il posto ad un vento insistente e fresco. Tuttavia, è bastato girarci intorno per distrarci e restare come ammaliati da quella scena:
Immense vallate verdi. Pendii che si susseguono, uno dopo l’altro, come quasi giocassero a rincorrersi in quella terra sterminata. Sottili linee bianche serpeggiano in lontananza, sono le moltitudini di sentieri disseminati qua e là. Il tutto accompagnato dal sussurro del vento e dal silenzio circostante che regalano momenti di pace più assoluta.
Arrivo all’albergo di Campo Imperatore
Una volta apprezzato il panorama, abbiamo cominciato a scendere dalla parte opposta da dove eravamo arrivati. Percorrendo la cresta, ci congiungiamo al sentiero che parte dall’albergo di Campo Imperatore (2.120 m) e che arriva al Corno Grande (2.912 m).
Ci incamminiamo infatti sul sentiero segnato con il numero 3e praticamente ci ritroviamo in un flusso contrario dove una quantità piuttosto elevata di persone proseguiva in direzione opposta alla nostra. La discesa, a parte per una piccola parte a “zig zag”, non presenta tratti troppo impegnativi.
In realtà, una volta superate alcune S, ci ritroviamo su un terreno con poca pendenza e quasi tutto su terra battuta. Un percorso che sempre più dolcemente ci ha portato fino all’albergo di Campo Imperatore.
Una volta giunti al termine del percorso, ovviamente, essendo scesi dall’altro pendio della montagna, ci siamo ritrovati ad alcuni chilometri di distanza dal punto di partenza. Così, ci siamo avviati a piedi verso la nostra auto, che era piuttosto lontana, e abbiamo cercato di fare l’autostop ogni qualvolta se ne presentava l’occasione.
Fortunatamente, in meno di 10 minuti, una famiglia di Ancona ci ha preso su e ci ha accompagnati fino alla stradina a Vado di Corno da cui avevamo intrapreso il trekking la mattina stessa.
Info Percorso
Si consiglia di intraprendere questo trekking nei periodi più caldi e meno piovosi, in particolar modo, tra Giugno e Settembre. Anche se, con le dovute precauzioni e dopo essersi informati correttamente sullo stato dei sentieri, si può comunque fare questo trekking in altri periodi.
Molto consigliato l’utilizzo di scarpe da trekking. Evitare scarpe da ginnastica o running, soprattutto in cresta potrebbero aderire poco sul terreno ghiaioso. Suggerisco anche dei cambi da portare in zaino, k-way, maglia più pesante per la cima e/o giacca.
Scheda Tecnica
- Partenza: Vado di Corno
- Arrivo: Albergo Campo Imperatore
- Cima: Monte Aquila
- Paesaggio: Vado di Corno, Campo Imperatore
- Dislivello: 750 m
- Durata: 5 h
- Difficoltà: praticabile da tutti, accertarsi di avere scarpe da trekking e un allenamento di fondo.
Pingback: Alla Scoperta dei 5 Eremi più belli d’Abruzzo – Raianaraya
Pingback: Pastori: i custodi della montagna – Raianaraya
Pingback: IL GRANDE CAMMINO D’ABRUZZO: DAGLI APPENNINI AL MAR ADRIATICO – Raianaraya
Pingback: Abruzzo on the road: Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga – Raianaraya
Pingback: Valle del Sagittario e Val Fondillo nel Parco Nazionale d’Abruzzo – Raianaraya