Pizzo dei Tre Signori – Val D’Inferno: Cambio di Piani

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La seconda metà dell’escursione sul Pizzo dei Tre Signori e la tappa inaspettata al rifugio Santa Rita

Autore: Raianaraya Nature Experience

Nello scorso episodio avevamo conquistato la gloriosa cima del Pizzo dei Tre Signori e la nostra avventura sembrava essere terminata, ma in realtà, qualcosa di molto inaspettato stava per succedere: Il ritorno non sarebbe stato come programmato. Ecco cosa è accaduto una volta giunti in cima.

Pizzo dei Tre Signori

La Discesa dal Pizzo dei Tre Signori

Intenti a cercare una via di ritorno, ci imbattiamo in due escursionisti che gentilmente ci indicano un percorso più diretto per rientrare. Inoltre, grazie a quella conversazione, scopriamo di aver affrontato la direttissima per salire fino in cima al Pizzo.

Informati su cosa fare e avvertiti riguardo a una cresta abbastanza difficile, intraprendiamo la nostra escursione di ritorno. Iniziamo ad incamminarci in direzione Val Gerola e con tutta l’adrenalina di chi ha appena scalato una delle cime più ambite delle Alpi Orobie, procediamo leggeri, quasi come se la stanchezza fosse stata anestetizzata per alcuni minuti.

Procediamo verso valle e una coltre di nubi inizia a rarefarsi, fasci di luce tagliano il cielo e illuminano parti della vallata circostante. Finalmente, abbiamo una panoramica mozzafiato sull’intero territorio: ai nostri piedi il leggendario Lago d’Inferno, in lontananza si intravede il Rifugio FALC, tutto davanti a noi invece prende forma uno spettacolo con l’alternarsi delle Alpi bergamasche, mentre a nord la Valtellina

la discesa dal pizzo dei tre signori

Destinazione Rifugio Santa Rita

Giungiamo alla forca, il collegamento da cui si possono ottenere tutte le indicazioni necessarie per raggiungere le diverse mete che offre il luogo. Tre le diverse possibilità, optiamo per il Rifugio Santa Rita. A questo punto manteniamo la nostra sinistra per non imboccare il sentiero per la Val Gerola, deviando per la Val Biandino. Camminiamo su queste rocce completamente immersi nella natura e sopraggiungiamo al cospetto della tanto attesa cresta attrezzata della quale eravamo stati avvertiti precedentemente per la sua difficoltà.

Con molta prudenza, procediamo saldi alla catena, evitando di perdere la concentrazione. In questo frangente, le bellezze paesaggistiche finiscono per ammaliarci e lasciarci ripetute volte sbalorditi. Infine, al calar del sole, ecco sopraggiungere all’orizzonte la sagoma del rinomato Rifugio Santa Rita. Siamo scesi di nuovo a quota 2.000 metri s.l.m. e il sole sta lentamente scorrendo alle spalle delle Alpi.

panorama notte pizzo dei tre signori

Il Cambio di Piani

Bevendo un tè caldo, ci fermiamo ad ammirare il magico rituale quotidiano del tramonto con un variopinto alternarsi di colori caldi e accesi. Essendo le otto di sera, uno dei gestori del Rifugio Santa Rita si avvicina chiedendoci se volessimo solo cenare o anche pernottare. A tale domanda, sono istintivamente portato a guardare negli occhi la mia compagna e dirle: “Volevi un week end all’insegna dell’avventura? Perché non sfruttare l’occasione?”.

All’unanimità, optiamo per una bella serata in rifugio. Dopo aver cenato, restiamo alcuni istanti incantati a guardare le stelle, l’aria è alquanto fresca quassù, ma la fortuna di poter ammirare un cielo limpido in assenza di inquinamento luminoso è impagabile, vale perfino la sofferenza di un forte torcicollo. Si è fatto tardi ormai, la mattina ci siamo prefissati di non perdere l’alba e i venticinque chilometri di trekkingsi fanno sentire tutti. Perciò, non ci resta che andare a dormire.

alba dalla cima, Valbiandino

L’Alba di un Nuovo Giorno

L’alba di un nuovo giorno giunge alle porte e il solo pensiero di poter assistere ad un’aurora da un rifugio sul Pizzo dei Tre Signori accende in noi ogni sorta di emozione. Il soave profumo di legno inebria la nostra camera da letto, da una finestrella si intravedono sprazzi di cielo. Le prime chiare e tenui luci del mattino cominciano ad illuminare il paesaggio.

Non c’è tempo, dobbiamo correre prima che il sole sorga. Prendiamo i primi vestiti che ci ritroviamo davanti, li indossiamo velocemente e scappiamo fuori per ammirare il tanto atteso evento. A pochi metri, ci rechiamo su una piccola sporgenza da cui poter avere una più ampia visuale sull’intero scenario di madre natura. Sollevati dall’essere riusciti a guardare l’alba ed eccitati per la nuova giornata d’avventura, torniamo in rifugio per fare una bella colazione e caricarci di energia. 

cima pizzo dei tre signori

Pizzo dei Tre Signori: Si Risale!

Questa mattina il cielo sembra voglia concederci la grazia di restare sereno. Non pensandoci su più di una volta, ci mettiamo in marcia, ma in direzione opposta alla vallata: si ritorna sul Pizzo dei Tre Signori. Imbocchiamo il sentiero che dal Rifugio Santa Rita conduce al Lago di Sasso e, in circa mezz’ora, lo percorriamo interamente. Dal Lago di Sasso, saliamo per la cresta del Pizzo fino a raggiungere per la seconda volta in meno di 24 ore la cima di questa magnifica montagna.

Purtroppo, mentre giungevamo nei pressi della vetta, un tappeto sconfinato di nuvole copre quasi per intero tutta l’area circostante. Avendo ricevuto questa seconda risposta negativa dalle nubi, cambiamo nuovamente itinerario decidendo di attraversare il Pizzo fino alla Bocchetta di Piazzocco a quota 2.252 metri s.l.m.

trekking sulle alpi orobie

Bocchetta di Varrone e Il Rifugio FALC

Alla Bocchetta di Piazzocco siamo attirati dai cartelli e dalle informazioni dettagliatissime. Un sentiero conduce anche alla mitica e incantevole Val D’Inferno e alla sua maestosa diga. Avanziamo verso la Bocchetta di Varrone, ma non prima di aver appuntato sulla nostra bucket list l’escursione dei Sette Laghi. Camminiamo sul sentiero ancora per un po’, fino a quando non raggiungiamo il rinomato Rifugio FALC, a quota 2.120 metri s.l.m., dove ne approfittiamo per assaporare una gustosissima fetta di crostata.

Nel frattempo, conversando con un escursionista, ci viene spiegato che FALCè un acronimo latino che sta per: Ferant Alpes Laetitiam Cordibus, tradotto in italiano: “Portino le Alpi gioia nei Cuori”. Assaporato il dolce e una volta congedati con il nostro interlocutore, ripartiamo per il giro ad anello verso il Rifugio Santa Rita. Attraversando il percorso, è impossibile non perdersi nelle meraviglie paesaggistiche e naturali che si presentano ai nostri occhi. Scenari che fanno brillare gli occhi e riempiono di gioia chiunque si ritrovi ad ammirarli. 

rifugio FALC, camoscio, valbiandino

L’ultimo sforzo nel cuore della Val Biandino

Procediamo sul sentiero ad intervalli di sali e scendi che si susseguono come dune in un antico deserto. Tuttavia, la stanchezza e i chilometri nelle gambe cominciano a farsi sentire sul serio. Oltrepassiamo una vecchia miniera di ferro ormai crollata e ci ritroviamo al punto di partenza: siamo di nuovo al Rifugio Santa Rita.

La nostra avventura sta per terminare, infatti, intraprendiamo l’ultimo tratto che conduce alla Madonna della Neve, nel cuore della Val Biandino. Sullo sfondo, inamovibile, il Pizzo dei Tre Signori domina incontrastato e osserva i nostri passi, come un antico baluardo senza tempo.

Nella nostra discesa, alcuni indistinti suoni acuti ci distraggono dalla nostra impresa, cosa saranno mai? Non appena ci giriamo, ecco il segreto svelato: Una marmottain piedi su due zampe. Sorridiamo e la osserviamo correre via verso la sua tana fino a scomparire. Infine, giungiamo ad Introbio, il luogo da cui circa 24 ore prima tutto aveva avuto origine. Percorse le ultime due ore di tragitto e superati anche gli ultimi rifugi prima di valle, giungiamo alla nostra auto. 

Abbiamo percorso circa venti chilometri per circa ottocento metri di dislivello in giornata, mentre, calcolando l’intero trekking, abbiamo coperto una distanza totale di circa quarantacinque chilometri per un dislivello pari quasi a tremila metri. Il Pizzo dei Tre Signori, con le sue vallate e i suoi paesaggi incontaminati, ha rubato un pezzo dei nostri cuori e lo consigliamo assolutamente a chiunque abbia voglia di scalarlo. In un futuro non molto distante, perchè no, potremmo anche condurvi lassù in cima.

Ecco l’inizio della nostra escursione sul Pizzo dei Tre Signori
Raianaraya Nature Experience

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