Pizzo dei Tre Signori – Val D’Inferno: La Conquista della Vetta

pizzo dei tre signori, trekking sulle alpi orobie

Pizzo dei Tre Signori: prima tappa del trekking sulla vetta più alta della Val Gerola che vanta una finestra mozzafiato sulle vallate circostanti.

Autore: Raianaraya Nature Experience

Era un giovedì qualunque d’autunno. Nelle ultime settimane non si era riusciti a fare granché per via di impegni lavorativi. Essendoci stata concessa finalmente una pausa per il fine settimana, io e la mia ragazza scambiavamo idee sul da farsi.

Questo week end doveva essere sfruttato nel migliore dei modi e quando alla mia domanda su che genere di escursione si volesse fare mi fu risposto: “Un giro lungo”, non ci volle molto prima che decidessimo per il famigerato Pizzo dei Tre Signori. Oltretutto, circa un anno fa, avevamo già intrapreso questo trekking in invernale, ma in quella circostanza la neve e il freddo non ci permisero di raggiungere la vetta. Quale migliore occasione, quindi, per conquistare quella cima?

Pizzo dei Tre Signori, Val d'Inferno, leggenda del Lago d'Inferno

La Leggenda del Lago d’Inferno

Nei pressi del Pizzo dei Tre Signori, si narra che alcuni secoli fa un vecchio saggio si rifugiò in una delle grotte della val d’inferno per meditare. Trona, il nome dell’eremita, diventò un simbolo per la comunità del luogo che ammirava e apprezzava il suo operato. Tuttavia, il Diavolo, infastidito dalla fama di quell’uomo, iniziò a recare disagi e a preoccupare tutti i cittadini locali.

Spaventati da tale scompiglio, in molti si presentarono al cospetto del santone per chiedere aiuto. L’essere maligno era inarrestabile e continuava a mietere vittime e distruggere raccolti. Il saggio allora rispose alla chiamata e si diresse verso Pizzo Varrone, luogo in cui si trovava il demonio.

Una violentissima tempesta si scatenò su di loro e il cielo si oscurò quasi come se stesse calando la notte. Avvistato il santone, il Diavolo iniziò a scagliare enormi massi contro di lui, ma nessuno colpì il vecchio. Intanto, l’eremita segnò un masso con l’indice disegnando una croce, in quel momento, l’enorme roccia si spaccò in quattro pezzi e prese forza scivolando verso valle.

Il demone non riuscì a schivare la frana che lo travolse. Il suo corpo fu trascinato fino ai piedi della montagna dove un ampio squarcio nel terreno si aprì. Immediatamente, i torrenti creatisi per la tempesta colmarono quell’ampia voragine dando origine al Lago d’Inferno. Non molto distante, l’accumulo di terra che si era ritratta invece generò il Monte Trona.

Val d'Inferno, Pizzo dei Tre Signori

La Val D’Inferno e il Pizzo dei Tre Signori

La Val d’Inferno, nonostante il suo nome, è un luogo suggestivo che si estende dalla provincia di Bergamo fino ai pendii del Pizzo dei Tre Signori. Quest’ultimo è il rilievo più alto della Val Gerola con un’elevazione di 2.554 metri s.l.m. locato nelle Alpi Orobie in Lombardia. Il Gruppo montuoso dei Tre Signori è situato tra Valtellina, Valsassina e Val Brembana affacciando su una vallata immensa costellata di monti che casualmente si ergono sull’intero territorio.

Tra le caratteristiche principali di questa catena montuosa vi è la sua conformazione rocciosa che presenta alti speroni e aspre sporgenze. A riprova di ciò, il rinomato caminetto offre uno scenario alquanto suggestivo che ripercorre un versante della vetta in questione. Il Pizzo dei Tre Signori, infine, ospita un’ampia fauna locale tra cui lo stambecco, il camoscio, il capriolo, il cervo, la marmotta e il Nibbio.

escursione alpi orobie

Sabato, il giorno è giunto!

Al mattino, come da rituale, in piedi all’alba. I chiari colori del mattino illuminano la nostra stanza. Carichi di energia, iniziamo a preparare gli zaini, ma non prima di mettere su la moka per il caffè. Controlliamo la nostra check list e carichiamo tutta l’attrezzatura in auto. La nostra giornata di trekking sul Pizzo dei Tre Signori può avere inizio. Montiamo in auto e ci avviamo verso Introbio, in provincia di Lecco.

Raggiunta la meta e parcheggiata l’auto, allacciamo gli scarponi, mettiamo su gli zaini e partiamo per la nostra avventura. Decidiamo di imboccare un sentiero che taglia così da non dover allungare fino alla Val Biandino. Il percorso è di circa dieci chilometri tutti in salita e impieghiamo due ore per attraversarlo. Il tracciato, inoltre, si presenta pulito, curato e ben segnalato. Infatti, seguendo le numerose bande bianche e rosse disseminate per tutta la strada, riusciamo agevolmente a destreggiarci sulla nostra via.

Pizzo dei Tre Signori, Lago di Sasso

L’Escursione ha Inizio!

Alle prese con i primi pendii della nostra escursione, un paio di Jeep ci sfilano davanti; per raggiungere la parte finale di questo tratto è possibile farsi scarrozzare da questi fuori strada in modo da risparmiare tempo o evitare spezzoni a piedi.

Noi che abbiamo bandito la comodità dal nostro codice del trekking, incuranti della situazione, abbiamo proseguito camminando, gioendo di ciò che madre natura ha generato per noi. Scelta azzeccata! Poco dopo, infatti, veniamo ripagati con una veduta sull’intera vallata sottostante nei pressi di un monumento ai caduti.

Superato questo luogo commemorativo, avvistiamo il primo rifugio della giornata. Conoscendo però la complessità dell’impresa odierna, proseguiamo ancora fino a raggiungere la fine del primo sentiero. Ai nostri occhi si presenta una cascatella molto suggestiva, mentre, a lato, una strada che finisce in circa centro metri per trasformarsi in un nuovo sentiero da imboccare.

Scolliniamo e intravediamo alcuni rifugi tra i più rinomati dell’intera zona. Alcuni passi avanti e il sipario si apre sull’intera Val Biandino: una vasta vallata che si estende dal paesino da cui siamo partiti, Introbio, fino a raggiungere le pendici del Pizzo dei Tre Signori e le Alpi Orobiche bergamasche.

Rifugio Madonna della Neve, Pizzo dei Tre Signori

Il Rifugio Madonna della Neve

Oramai abbiamo percorso i primi dieci chilometri di escursione, ma la destinazione è ancora lontana. Un cartello ci conferma con grande parsimonia la distanza mancante: “Quattro ore“. In questo momento, sul viso della mia ragazza si manifesta sgomento ed incredulità, ma non appena metabolizza il messaggio iscritto sulle indicazioni del percorso, si infervora un po’ e comincia ad insultarmi. Tutto d’un tratto sembra di essere in una sitcom e la cosa non fa che aumentare l’asticella del divertimento.

Procediamo adagio per la nostra strada e, dopo circa altri quaranta minuti di camminata, raggiungiamo il Rifugio Madonna della Neve. Avendo percorso già un bel tratto, ne approfittiamo per bere un bel caffè e recuperare un po’ di forze. La sosta è comunque piuttosto veloce e ci reimmettiamo dopo neanche una decina di minuti sul sentiero. Adesso si comincia a fare sul serio!

Pizzo dei Tre Signori, Lago di Sasso

Il Lago di Sasso

Il nostro trekking si fa sempre più duro, le salite ai nostri occhi sembrano più sfiancanti e ripide di quanto non lo siano. Attraversiamo paesaggi pittoreschi addentrandoci nell’intera valle. Nonostante la fatica, è impossibile non perdersi in questi angoli di paradiso naturali. Lungo il sentiero, incontriamo piccole case in sasso, probabilmente abbandonate da molto tempo. Lo stato delle costruzioni e l’azione del tempo su di esse hanno reso questo vecchio villaggio disabitato un luogo silenzioso in cui la natura lentamente sta riconquistando i propri spazi.

Dopo circa quarantacinque minuti di salita, arriviamo alla nostra prima meta: il Lago di Sasso, a quota 2.000 metri s.l.m. Il sole splende allo zenit, il caldo inizia a sentirsi così come la stanchezza. Consapevoli di ciò, decidiamo di fermarci e procedere con la nostra pausa pranzo. Sono circa le due del pomeriggio, consumiamo il nostro pasto mentre dinanzi a noi si eleva imponente la nostra vetta: Il Pizzo dei Tre Signori.

Pizzo dei Tre Signori, Lago di Sasso

La Via Smarrita

Terminata la nostra pausa, riponiamo accuratamente tutti gli scarti del pranzo nei nostri zaini e ci accertiamo di non aver lasciato nessun residuo a terra; La natura è la nostra casa, lasciare che venga inquinata o contaminata è come avvelenare la nostra stessa dimora. Adesso, siamo nuovamente alla ricerca della cima. Sondiamo per alcuni minuti il campo, ma non riusciamo a scovare nessuna traccia del sentiero: né cartelli, né segni rossi. Non avremo mica perso la strada?

Eppure, l’indole esploratrice che è in noi ci dice di proseguire per un sentiero che costeggia il vicino lago di sasso. Il percorso è piuttosto faticoso e in alcuni tratti diventa ripido da far paura, ma grazie alla presenza di una catena riusciamo a tenere un passo che seppur lento ci permette di terminare questa impresa. Ancora niente, siamo all’uscita di questo faticosissimo sentiero, ma non scorgiamo nessuna indicazione. Analizzando bene le alternative e valutando bene i rischi, improvvisiamo salendo su per un canale in prossimità del sentiero appena percorso.

Missione Compiuta – Il Pizzo dei Tre Signori

In lontananza, un passaggio attraversa la montagna e a tratti riuscivamo a vederlo: era quello il nostro obiettivo. Scalando le rocce ecco apparire il tracciato segnato, siamo sulla strada giusta! Da questo momento, passiamo da una durissima salita ad una vera e propria arrampicata. Dalla parte opposta, veniamo catturati con lo sguardo dalla visione di un cucciolo di stambecco saltellante in compagnia di quella che verosimilmente potrebbe essere stata sua madre. A tentoni e con difficoltà ci tiriamo su verso la cima e incontriamo così l’ultima indicazione: “Cinque minuti”.

Il cielo si stava coprendo completamente oscurando tutto il paesaggio, tuttavia, questo non comprometteva la nostra sfida. Un sorriso si allarga sul volto di entrambi e riunita l’energia per gli ultimi sforzi, ben saldi alla catena, ci tiriamo su fino in vetta. Ed eccoci, Il Pizzo dei Tre Signori! Siamo a quota 2.554 metri s.l.m. Sulle nostre teste un mare di nuvole copre qualunque spiraglio che possa permettere di ammirare l’incredibile vallata. Non avremo avuto la miglior visuale, ma abbiamo ottenuto qualcosa di più: la vetta più alta della Val Gerola.

La prossima settimana, non perdete la seconda parte del Pizzo dei Tre Signori!
Raianaraya Nature Experience

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