Alla scoperta del massiccio montuoso delle Grigneimmerso nel lecchese tra le guglie, i pinnacoli e le pareti rocciose. Questa è la nostra esperienza sulla Grignetta, la vetta meridionale delle Grigne.
La Grignetta
La Grigna appartiene al gruppo montuoso delle Grigne ed è una delle montagne alpinistiche più importanti della provincia di Lecco. La catena montuosa di cui fa parte è quella delle Prealpi Bergamasche o Orobiche. Ed è situata a sud delle Alpi Orobie nella zona del lecchese.
La conformazione per lo più rocciosa offre ampio spazio agli appassionati d’alpinismo e di arrampicata che ogni anno ne approfittano per scalare le sue ripide pareti.
Per ciò che comunemente viene chiamata Grigna in realtà si intende l’intera montagna del gruppo montuoso delle Grigne. Una parte è caratterizzata dalla Grigna di Campione, anche nota tra i locali con il nome di “Grignetta”.
Questa si estende sul versante sud da cui prende il nome, ossia Grigna Meridionale.La sua cima si eleva oltre i 2.184 m s.l.m. Poco meno della sorella, la Grigna Settentrionale, anche nota come Grignone, che invece vanta la vetta più alta dell’intero gruppo montuoso: 2.410 m s.l.m.
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La Leggenda delle Grigne
La Grignetta, così come il Grignone, è una montagna antica. E come capita spesso in alta quota, anch’essa è avvolta da un velo di misticismo.
Si narra che poco distante da Lario vivesse una donna di straordinaria bellezza. Una guerriera solitariache con la sua avvenenza riusciva ad ammaliare gli uomini di passaggio anche solo con uno sguardo.
Tuttavia, la sua indole era malvagia e il suo spirito terribilmente spietato. Quando un giorno un valoroso cavaliere si imbatté in lei, non poté che innamorarsi di cotanta bellezza.
Non potendo vivere senza la splendida e meravigliosa donna che lo aveva stregato, decise di proporsi e chiederle la mano. E al contempo, si impose di dover riuscire nell’impresa anche a costo della morte stessa.
Così, il nobile cavaliere, giunto ai piedi della montagna su cui sorgeva il castello della donna, si avviò verso le mura. Non appena la guerriera avvistò l’uomo incamminarsi per la strada verso la fortezza, ordinò alla sentinella di ucciderlo.
La scena scosse il dio che non potendo sopportare tale atrocità, agitò le sue braccia e trasformò la terribile donna in una montagna, il Grignone. Mentre la sentinella, che aveva obbedito al suo comando, diventò la Grignetta.
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L’itinerario delle Grigne
La mattina ci svegliamo e d’istinto chiedo: Grignetta oggi? Lei accenna un lieve sorriso sul suo viso. Ed è un sì. Basta poco per iniziare a preparare tutto il necessario così da lanciarci fuori di casa in men che non si dica.
Prima raggiungiamo Piani dei Resinelli, in provincia di Lecco, per cercare un piccolo spazio in cui poter parcheggiare l’auto. Durante il weekend, in questa zona, oltre ad essere trafficato, è anche facile ritrovarsi imbottigliati. Infatti, essendo una meta ambita, sono in tanti che si cimentano nell’impresa.
Riusciamo a trovare parcheggio e una volta allacciati gli scarponi ci incamminiamo verso l’imbocco del sentiero. Scegliamo un percorso ad anello alquanto panoramico e di un fascino unico.
Tappe itinerario della Grignetta
Ecco come procederemo per il nostro itinerario in Grignetta:
- imboccheremo il Sentiero delle Foppe.
- Al bivio, devieremo per il sentiero dei morti
- Arrivo al Rifugio Rosalba.
- Superato il Rifugio, percorreremo il sentiero Cecilia
- In seguito imboccheremo la Direttissima (entrambi attrezzati con catene)
- Per poi giungere sulla Cresta Cermenati
- Da questo punto si seguirà la cresta giungendo fino a Piani dei Resinelli.
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Alla Conquista della Grignetta
É giunto quindi il momento di partire. Dal Parcheggio proseguiamo in direzione del Sentiero delle Foppe.Ma non prima di una camminata di circa trenta minuti. Giunti all’ingresso del sentiero, proseguiamo sulla strada fino ad incrociare il Sentiero dei Morti.
La prima meta di giornata è il Rifugio Rosalba. Per raggiungerlo sono possibili due varianti. La prima giunge al rifugio per il sentiero delle Foppe, ossia il più facile e agevole. Il secondo, invece, è il Sentiero dei Morti. Un percorso più ripido ed esposto. Ma che regala tanto più in termini di vedute ed emozioni.
Siamo inglobati nel verde. Dal momento in cui abbiamo intrapreso il sentiero delle Foppe, fino al sentiero dei Morti, abbiamo proseguito in una fitta vegetazione. Tutto il sentiero è ricoperto in modo uniforme su tutta l’area.
A pochi minuti dal bivio, il bosco lascia spazio ad uno scenario più unico che raro. Sulla nostra sinistra emerge un canale che procede verso valle. Mentre di fronte a noi appare finalmente la sagoma del Rifugio Rosalba. A destra, invece, veri e propri pinnacoli rocciosi si elevano verso il cielo, circondati da guglie eterogenee dando vita ad uno scenario marziano.
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Arrivo al Rifugio Rosalba
Affascinati dal maestoso paesaggio appena offertoci, continuiamo a salire fino a raggiungere il Canalone. Un canale piuttosto esteso e profondo che presenta un terreno roccioso piuttosto vario. Ci aggrappiamo ad un cavo d’acciaio e ci lasciamo accompagnare per tutta la durata della discesa.
Le rocce, il terreno, i colori e la vegetazione, sempre più diradata, creano un contrasto ottico da lasciare incantati. Attraversiamo il canale ancora meravigliati e ci ricongiungiamo al Sentiero delle Foppe.Da qui proseguiamo in salita per circa venti minuti.
Eccoci, infine, al Rifugio Rosalba! Con un buco nello stomaco non da poco, cogliamo l’occasione per mandare giù un boccone al volo. Nel mentre osserviamo degli escursionisti avvicinarsi dalla direzione del Sentiero Cecilia: il nostro prossimo obiettivo.
Incuriositi, li salutiamo e gli chiediamo se avessero già affrontato il percorso. E qui purtroppo siamo messi al corrente di una notizia a cui non avremmo voluto credere. Il Sentiero è franato! Una notizia scioccante. Anche perchè il sentiero era meraviglioso e la sua ferrata: pura adrenalina.
E a questo punto non abbiamo altra scelta che cambiare il nostro itinerario sulle Grigne.
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Il Sentiero Giorgio
Prima di congedare i ragazzi, cerchiamo di recuperare informazioni su eventuali percorsi alternativi, visto che il sentiero Cecilia è impraticabile. La meta quindi è cambiata. Così, senza farci troppi problemi, ci rimettiamo in cammino.
Percorriamo questo piccolo tratto in salita e allo scollinamento ci ritroviamo davanti ad un altro paesaggio davvero maestoso e ammaliante. Il nostro sguardo si perde in questo tripudio di bellezza che in questa giornata continua a regalarci emozioni. Più in basso, a pochi metri da noi, il cartello indica la nostra prossima meta: Il Sentiero Giorgio.
Scendiamo in direzione della segnaletica fino ad imboccare il nostro sentiero. Questo tratto della nostra escursione è molto variegato e procede con un saliscendi continuo, quasi estenuante. Ma la via attrezzata ci permette di proseguire in completa sicurezza per quasi l’intero sentiero.
Per questa ragione, avere con sé un kit da ferrata sarebbe una scelta molto saggia. Cosa che consigliamo assolutamente di fare per affrontare questo percorso. La via è complicata e in alcuni punti raggiunge dei picchi di difficoltà da esperti.
Grignetta: attraversamento canale Angelina verso la Direttissima
Proseguiamo per la nostra strada tra vedute e meraviglie paesaggistiche che scorrono davanti ai nostri occhi. Torri di roccia svettano verso l’alto. Guglie di ogni genere e forma dominano lo scenario. Solo una nuvola le supera in altezza mentre attraversa sullo sfondo le Grigne.
Procediamo su di questa dentiera e continuiamo ad avanzare senza mai abbandonare i caratteristici saliscendi. Infine, raggiungiamo e attraversiamo il canale Angelina,poco distante dalla Direttissima.
In pochi minuti, infatti, raggiungiamo la Direttissima. Qui ricorriamo ad imbragatura e moschettoni, ben saldi alla catena, per attraversare la via ferrata. Per un breve momento siamo impegnati in un tratto angusto e pericoloso tra due rocce.
Dopodiché, scendiamo giù per una scala fino in fondo al Canale Pagani.Questo è un canale molto rinomato come via invernale, ma essendo un percorso per Escursionisti Esperti (EE),è importante sempre avere con sé piccozze e ramponi.
Una volta superato il canale, ci riaccostiamo alla catena che finalmente ci riaccompagna per questo ultimo tratto più complicato. Infine, giungiamo al termine della via attrezzata e finalmente possiamo procedere più agevolmente e senza l’uso dell’imbragatura.
Il Rifugio Porta e la Cresta Cermenati
Il sentiero procede con pendenze sostenibili anche se a tratti faticose. Raggiungiamo il bivio che ci immette sulla cresta Cermenati, ma ormai è buio e la stanchezza inizia a farsi sentire.
Proseguiamo così per la cresta fino a raggiungere il Rifugio Porta.Da questo momento in poi, mancano circa trenta minuti per l’arrivo alla nostra auto ai Piani dei Resinelli.
Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. Questo circuito ovale, il nostro giro ad anello nelle Prealpi Orobie, è stato completato. E con il cielo stellato su di noi rincasiamo dopo una giornata fantastica nella natura in Lombardia.