Il Parco Nazionale di Krka, Nacionalni Park Krka in croato, è situato in Croazia nell’entroterra di Sibenik. Instituito nel 1985, il Krka Park copre un’area di 109 km2 lungo il corso del fiume Krka, e parte del fiume Čikola.
Il fiume Krka, lungo 72,5 km, nasce ai piedi dei monti Dinara ed è caratterizzato dalla presenza di sette cascate principali – con decine di salti e cascatelle minori – con un dislivello totale di 242 metri. L’azione erosiva dell’acqua e la peculiare litologia locale hanno dato origine ad un fenomeno carsico raro in tutta Europa, una meraviglia che approfondiremo più avanti.

Ma il Krka National Park è un’area naturalistica che va esplorata in maniera attenta ed evitando i periodi di affollamento e di calca dovuta al turismo (come si può immaginare, da giungo ad agosto).
Il Parco è stato attrezzato a regola d’arte, certo con un’enfasi maggiore per la parte iniziale, ossia quella più turistica: l’entrata principale per le cascate Skradinski Buk. Tuttavia, con un po’ di orientamento e con un mezzo a disposizione, si può vivere un’esperienza davvero diversa dall’ordinario, e ti spieghiamo perché.
Itinerario di un giorno al Krka
Il Parco Nazionale di Krka è vasto e segue il corso del fiume Krka per oltre 50 km. Visitarlo tutto in un giorno è praticamente impossibile. Però, per chi avesse poco tempo a disposizione e ha un auto o qualsiasi mezzo di trasporto a motore, ci sono diverse opzioni per cercare di vedere alcune delle zone più belle. Noi proveremo a descrivervi il nostro viaggio al meglio.

Le tappe del nostro itinerario sono state:
- Skradinski Buk (entrando da Lozovac)
- Punto panoramico sul Monastero di Visovac
- Roški Slap e la grotta (chiusa) di Ozidana Pecina
- Cascate di Rosnjak
- Vodopad Brljan
- Vidikovac Brljan
- Burnum
- Manojlovački slapovi
- Slap Krčić Knin (fuori dal Parco Nazionale)
Prima di tutto, siamo partiti da Zadar (Zara), località dove abbiamo soggiornato per circa un mese, con l’intenzione di vedere diversi altri parchi naturali, come il Parco Nazionale di Paklenica, il Parco Nazionale del Velebit e i laghi di Plitvice.
La zona di Zadar è comoda per visitare il Krka e il Paklenica poiché entrambi sono situati a circa 60-70 km di distanza da Zara. Per questo, se si ha un mezzo, è facile spostarsi anche in giornata. Ma Zara non è l’unica città comoda da cui muoversi. Ci sono altre città nel centro della regione che vale la pena considerare.
Come arrivare
Il Parco Nazionale di Krka è facilmente accessibile da diverse città croate:
- Da Split (Spalato): circa 85 km, un’ora e mezza di auto.
- Da Zadar (Zara): circa 75 km, un’ora di auto.
- Da Šibenik (Sebenico): circa 15 km, 20 minuti di auto.
Ad ogni modo, bisogna tenere in mente che l’ingresso principale è a Lozovac, ma è possibile accedere anche da Skradin (circa 10 minuti in auto da Lozovac risalendo il fiume Krka) dove una barca può portarti all’interno del parco (il passaggio con la barca è disponibile solo in alcuni periodi dell’anno quindi è bene informarsi bene prima di accedere al parco).
Di sicuro, se l’idea è quella di esplorare per più giorni il Krka National Park, forse la migliore soluzione è quella di stare a Šibenik.
Mappa cascate

Quanto tempo ci vuole per visitare il parco di Krka?
Si tratta di una domanda un po’ complessa e a cui non c’è una vera risposta. Dipende, infatti, molto da cosa vuoi fare, quanto vuoi camminare e cosa ti interessa di più.
Per esplorare il parco consigliamo di dedicare almeno una giornata intera. In questo tempo siamo riusciti a visitare le principali attrazioni, come le cascate di Skradinski Buk, Roški Slap e il punto panoramico sul Monastero di Visovac. Inoltre, per chi volesse, sarebbe possibile anche fare un tour in barca lungo il fiume Krka.
Ma passiamo alla vera e propria esplorazione del Parco, partendo dall’elemento che più lo caratterizza: l’acqua.
Le cascate del parco
Nel nostro itinerario di un giorno, abbiamo voluto suddividere il Parco in più tappe, tutte cascate fatta eccezione per il monastero di Visovac. Ecco com’è andata l’esplorazione.

Skradinski Buk
La prima cascata che abbiamo visitato è la Skradinski Buk. Situata all’inizio del Parco Nazionale, si tratta di una vera e propria perla e probabilmente anche il fulcro di tutto il parco.
Entrati al parco è possibile aspettare una navetta o tuffarsi giù per il sentiero fino all’inizio delle passerelle sull’acqua. Noi abbiamo preferito la seconda e ci siamo gettati a capofitto verso le cascate.
Giunti all’imbocco, iniziamo a percorrere i lunghi serpentoni in legno che sfiorano le acque del fiume, e già dal primo istante, ci rendiamo conto che non si tratta di normali cascate.
L’acqua cristallina scorre sotto i nostri piedi. Pini, muschio e piante autoctone del mediterraneo sfiorano la passerella, creando giochi di luce e di ombra con le sottostanti pozze d’acqua di un color turchese e il rigoglioso paesaggio che lo circonda.
Sembra di essere finiti in uno scenario fiabesco. Ad ogni passo possiamo ammirare un nuovo salto, un rivolo, un corso d’acqua o un bacino idrico (sono diversi e di circa 10-15 metri di profondità).
In tutto, questa prima visita dura un’oretta. È un circuito ad anello artificiale che permette di camminare sull’acqua e costeggiare le imponenti cascate di Skradinski Buk.
Quando giungiamo di fronte alla cascata, il fragore, l’impetuosità e il fascino ci stupisce. Un airone adulto osserva il flusso dell’acqua e, come immobile, trascorre del tempo ad ammirare il capolavoro della natura.

Eppure, in tutto questo, l’acqua non è l’unico elemento predominante. Infatti, da un punto di vista geologico, quello che ha fatto la differenza nella formazione carsica è stato il tufo.
Le cascate di Krka e il tufo
Il tufo, conosciuto anche come travertino, è una pietra calcarea porosa, formata dalla sedimentazione di minerali da acque ricche di carbonato di calcio.
È particolarmente comune nelle aree carsiche, come il Parco Nazionale di Krka, dove si deposita grazie all’azione delle alghe e dei muschi che crescono nelle acque delle cascate e del fiume.
Questo processo di formazione del tufo contribuisce a creare le caratteristiche cascate e le splendide terrazze naturali che rendono il parco così spettacolare.

Le cascate del parco, come Skradinski Buk e Roški Slap, sono esempi delle formazioni naturali di tufo. Skradinski Buk, in particolare, è la barriera di travertino più lunga del fiume Krka e di tutta Europa.
Queste strutture si sono formate nel periodo post-Würm, quando le barriere di tufo hanno iniziato ad emergere sopra il livello dell’acqua, creando laghi come il Visovac.

Punto panoramico: isola e monastero di Visovac
Dopo Skradinski Buk, ci siamo diretti verso il punto panoramico sul Monastero di Visovac. L’isola di Visovac è situata nel mezzo del fiume Krka ed è uno dei simboli più iconici del parco. Dal nostro punto di osservazione, abbiamo potuto ammirare la piccola isola con il suo monastero francescano del XV secolo, circondato da acque cristalline.

Questo luogo, oltre ad essere suggestivo, è ricco di storia e offre una vista mozzafiato che vale la pena fermarsi ad ammirare. Anche se non abbiamo avuto il tempo di visitare l’isola, la prospettiva dall’alto è stata sufficiente a trasmettere tutta la magia del posto.
Roški Slap
Continuando il nostro itinerario, siamo arrivati a Roški Slap. Questa cascata è meno conosciuta di Skradinski Buk, ma non per questo meno affascinante. Roški Slap è composta da una serie di rapide e cascate che si estendono per circa 1km.

La vegetazione rigogliosa e le acque che scorrono impetuose tra le rocce di tufo creano uno scenario unico e pittoresco. Abbiamo passeggiato lungo le passerelle che costeggiano la cascata, osservando da vicino i salti d’acqua e le terrazze naturali formate dal travertino.
Inoltre, abbiamo fatto una breve sosta alla grotta di Ozidana Pecina, che purtroppo era chiusa, ma resta comunque un punto di interesse da tenere in considerazione per una visita futura. Di sicuro, per chi si soffermasse più tempo in Croazia, nel Paklenica National Park è possibile visitare una grotta stupenda: la Manita Peć.

Cascate di Rosnjak
Proseguendo verso l’interno del parco, abbiamo raggiunto le Cascate di Rosnjak. Questo punto è meno frequentato e, di conseguenza, offre un’atmosfera più tranquilla e selvaggia.

Le cascate di Rosnjak sono più piccole rispetto alle altre del parco, ma il loro fascino risiede nella semplicità e nella bellezza del paesaggio circostante. Ci siamo fermati qui per un po’, ascoltando il suono dell’acqua e godendoci il panorama naturale senza la folla dei punti più turistici.
Vodopad Brljan
Successivamente, ci siamo diretti verso Vodopad Brljan. Questa cascata è caratterizzata da un’ampia barriera di tufo che forma un salto d’acqua spettacolare. Qui il fiume Krka si allarga e crea un paesaggio molto suggestivo, con laghetti e specchi d’acqua circondati da una fitta vegetazione.

Brljan è uno dei luoghi ideali per ammirare la potenza dell’acqua e la sua capacità di modellare il paesaggio. Abbiamo trascorso un po’ di tempo anche sul vidikovac Brljan, un punto panoramico che offre una bella vista sulla cascata e sul fiume sottostante.
Manojlovački slapovi e Burnum
Una delle nostre tappe successive sono stati i Manojlovački slapovi, le cascate più alte del parco, con un salto complessivo di circa 60 metri. Le Manojlovački slapovi si trovano in un’area poco battuta dal turismo di massa, il che rende l’esperienza ancora più speciale.

Abbiamo camminato fino al punto panoramico, dove abbiamo potuto ammirare la maestosità delle cascate immerse in un paesaggio incontaminato. Poco distante si trova anche Burnum, un sito archeologico che ospita i resti di un antico anfiteatro romano.

Per chi ha tempo o non vuole proseguire oltre, è possibile scendere fino al fiume e osservare le cascate dal basso e quindi da più vicino. Il primo punto panoramico permette di ammirare le cascate ma molto dall’alto del canyon. Per questo, siamo sicuri che vale davvero la pena scendere a vedere. Noi, invece, abbiamo voluto raggiungere anche Knin, un fuori programma che ci ha fatto allungare di molto i kilometri di marcia. Ma ne è valsa la pena.
Slap Krčić Knin (fuori programma)
Infine, abbiamo terminato il nostro itinerario con la visita a Slap Krčić, vicino alla città di Knin. Questa cascata si trova al di fuori dei confini del Parco Nazionale di Krka, ma merita sicuramente una visita. Slap Krčić è alimentata dal fiume Krčić, che poi confluisce nel fiume Krka, e offre uno spettacolo imponente, con un getto d’acqua potente che si getta da un’altezza considerevole.

Con questo ultimo scorcio, abbiamo concluso la nostra giornata al Parco Nazionale di Krka. Ogni tappa del nostro itinerario ci ha regalato emozioni diverse, tra la bellezza delle cascate, la tranquillità dei panorami e l’affascinante storia del territorio. Se avete la possibilità, vi consigliamo vivamente di seguire un percorso simile al nostro per scoprire tutte le meraviglie che il Krka ha da offrire.
Consigli e info utili
- Indossare calzature comode per i sentieri.
- Portare acqua e snack, poiché le opzioni di ristoro all’interno del parco sono solo a Skradin, tutte le altre zone sono deserte.
- Rispettare l’ambiente e seguire le indicazioni del parco per preservare la sua bellezza naturale.
- La balneazione nel Parco Nazionale di Krka è stata vietata da diversi anni per preservare l’ecosistema e garantire la sicurezza dei visitatori. A causa dell’overtourism, è stato anche limitato il numero di accessi al Paro durante i mesi più affollati.
Se hai bisogno di maggiori informazioni, è possibile visitare il sito ufficiale del Parco Nazionale di Krka.