Parco Nazionale di Paklenica: Escursione nella Velika Paklenica tra Anica kuk, Manita Peć e casa forestale

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Il Parco Nazionale di Paklenica in Croazia è una gemma nascosta perfetta per chi ama l’avventura e la natura incontaminata. Situato nei pressi del piccolo borgo marino di Starigrad, Paklenica stupisce grazie ad una combinazione di paesaggi mozzafiato, falesie imponenti e una biodiversità inusuale.

Si tratta di un Parco Nazionale importante anche dal punto di vista della biodiversitÃ. Le sue foreste di faggio sono state dichiarate, infatti, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO e fanno parte delle “Foreste Antiche e Primigenie dei Faggi dei Carpazi e di altre regioni d’Europa“.

Paklenica è uno dei parchi più celebri della Croazia, soprattutto per gli appassionati di arrampicata, grazie alla presenza di percorsi iconici come Anica Kuk, una delle pareti più famose e difficili del Parco. Ma il Paklenica National Park è perfetto anche per chi ama il trekking, con percorsi ben segnalati e con diversi livelli di difficoltà.

Una delle attrazioni principali è la gola di Velika Paklenica, quella che abbiamo visitato anche noi, una spettacolare valle rocciosa che si apre verso il cuore del parco. L’altra, invece, è una valle più piccola, Mala Paklenica, altrettanto affascinante ma meno battuta.

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Paklenica climbing e trekking

Il Parco Nazionale di Paklenica è conosciuto innanzitutto per le sue innumerevoli vie di arrampicata. Le tortuose e anguste falesie ospitano vie di arrampicata su quasi ogni centimetro delle gole del Parco Nazionale. Sono oltre 400 le possibili arrampicate presenti nella Velika Paklenica, un numero esorbitante che è difficile pareggiare.

Qui è possibile trovare percorsi adatti a qualsiasi livello. Questo anche grazie all’aiuto delle numerose guide di arrampicata del Paklenica. Al centro visitatori è possibile acquistare mappe o chiedere consigli così da pianificare un itinerario su misura.

Oltre all’arrampicata, Paklenica offre numerosi sentieri escursionistici che attraversano gole, foreste variegate e punti panoramici che permettono di godere di una vista mozzafiato sulla costa adriatica e sui dolci pendii del Parco Nazionale.

La natura intatta del parco, e aggiungerei ben preservata, insieme alla bellezza delle sue pareti a strapiombo, rende il Parco una meta ideale per tutti gli amanti dello sport e dell’outdoor. Consiglio personale: meglio bazzicare il parco quando il turismo cala, probabilmente evitare il periodo estivo dove le orde sono leggermente troppe.

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Partenza da Starigard

Ci sono diverse entrate al Paklenica National Park, nel nostro caso abbiamo scelto di attraversa la gola principale, ossia quella più conosciuta: la Velika Paklenica. Per un caso fortuito, il giorno 20 Ottobre è il compleanno dell’istituzione del Parco Nazionale, e nel 2024 ha compiuto ben 75 anni.

In sua occasione, l’ente nazionale ha permesso di accedere gratuitamente all’interno del Parco, così abbiamo potuto parcheggiare all’ingresso senza dover pagare nemmeno il biglietto. Per chi fosse interessato a conoscere il costo, si può vedere nel sito ufficiale del parco nazionale.

Procediamo tra le falesie, percorrendo la via che serpeggia sul fondo del canyon. Al mattino la luce non riesce a filtrare e l’intera gola è dominata dall’ombra. I raggi del sole riusciranno a sfiorare la nostra pelle solo un’ora più tardi. 

Non essendo climber, non eravamo a conoscenza del fatto che il Paklenica fosse così importante per chi arrampica. Ci rendiamo conto dal primo istante che questo deve essere proprio il paradiso degli arrampicatori. Basta spostare lo sguardo a destra e poi a sinistra per capire che ogni parete è già ‘prenotata’ con apri fila che fanno strada e i compagni che seguono.

Ad ogni passo ci accorgiamo di nuove vie di arrampicata. Buona parte di esse è già attrezzata, e quasi tutte sono già conquistate da gruppi di climber. Non avevamo mai visto così tanta gente arrampicare in unico posto.

Procediamo nella gola e saliamo per il sentiero principale, principalmente in pietra e piuttosto fastidioso da percorrere. Intanto costeggiamo il fiume che attraversa il canyon fino ad arrivare alla regina delle pareti: l’Anica Kuk.

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Anica Kuk

L’Anica Kuk si trova a un’altitudine di circa 712 metri. Ammirarla dal basso è un’emozione difficile da spiegare. Si tratta di una parete calcarea di un grigio che avvolge. Levigata dal tempo, questo muro verticale sembra scolpito con cura, con linee tondeggianti e a tratti angusti e pericolosi. 

L’Anica Kuk è particolarmente amata dagli appassionati di arrampicata per la varietà di vie che si possono scegliere. Le sue vie di arrampicata si sviluppano su lunghezze che variano da percorsi di più tiri a quelli singoli, e una volta raggiunta l’estremità, è possibile ripagare lo sforzo con una vista spettacolare sulla valle sottostante e sul vicinissimo mare Adriatico. 

Anica Kuk è anche nota per la sua altezza e per il suo imponente profilo che si staglia verso il cielo ed è, di fatto, considerata uno dei punti panoramici più belli del parco.

La cava di Manita Peć

Dopo circa un’ora e mezzo di cammino dal parcheggio di Velika Paklenica, raggiungiamo la cava di Manita Peć, la più famosa del Parco Nazionale di Paklenica e anche l’unica aperta al pubblico con visite guidate.

La cava si trova a 570 metri s.l.m. ed è lunga 175 metri. Giunti avanti all’entrata, nel mentre che aspettiamo che inizi la nuova visita guidata, consumiamo il nostro pranzo al sacco. Tra una visita e l’altra trascorrono circa 15 minuti, quindi entriamo abbastanza in fretta. E una volta pronti, partiamo per questa esplorazione, nonché la mia prima volta in una grotta di questo genere.

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Entrando, sembra di accedere in una realtà parallela. L’oscurità ricopre tutto e la temperatura cala rapidamente, fino a toccare i 10ºC: la normale temperatura durante tutto l’arco dell’anno qui dentro.

La cavità si suddivide in due ampie sale e al suo interno sembriamo quasi scomparire al cospetto di cotante maestose strutture di stalattiti, stalagmiti, colonne calcaree e cascate di calcite che sembrano aver eretto enormi cattedrali naturali. 

Le imponenti mura naturali in alcuni punti superano i 30 metri di altezza e si stagliano sui visitatori, ricordando, in fondo, che siamo parti così piccole di un qualcosa che è tanto più grande di noi.

È incredibile come la natura sia riuscita a scolpire nei secoli meraviglie che vanno ben oltre qualsiasi nostra concezione. Visitiamo così tante città, per ammirare gli incredibili artefatti umani, eppure, così spesso, dimentichiamo da dove proveniamo e quanta bellezza esiste già nel mondo, lontano da quei costrutti artificiali, semplicemente in natura.

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I misteriosi esseri delle caverne

Nelle profondità della grotta vivono alcune specie di organismi sotterranei, tra cui anche alcune endemiche come il ragno (Histopona egonpretneri), l’amfipode d’acqua dolce (Bogidiella sketi), e il coleottero delle grotte (Astagobius angustatus vukusici).

Queste piccole creature luminescenti, sebbene sia difficile avvistarle per la loro grandezza a dir poco esigua, rendono l’esplorazione un’avventura ancora più suggestiva e magica. 

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La casa forestale

Dopo aver ammirato la cava, abbiamo percorso a ritroso la via che si imbocca – una mezz’oretta dopo dall’Anica Kuk – e che porta alla grotta stessa. Scendendo, abbiamo la possibilità di apprezzare ancor più il panorama verso Nord-Est. Sui pendii della catena montuosa, un rosso carminio lascia bruciature su tutto il fondo valle: il foliageè incantevole.

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Giunti allo svincolo, proseguiamo verso la casa forestale del Parco Nazionale di Paklenica. È una passeggiata tranquilla, senza nessun dislivello. Sul sentiero sono disposti anche pannelli didattici che raccontano della flora, tra le più variegate della Croazia e del Mediterraneo per alcune caratteristiche endemiche, della fauna e, in particolare, delle linci che hanno ripreso possesso del Parco. Chiaramente, è più facile vincere all’enalotto che avvistare una lince.

La casa forestale è oggi un piccolo rifugio in legno adagiato a lato del fiume. La località è molto carina, ma bisogna scordarsi dei prezzi di una volta. Ormai l’euro ha cambiato profondamente anche la Croazia e, quindi, anche il Parco Nazionale di Paklenica. Una birra in lattina per 3 euro e 50 è quasi peggio dell’Italia. Ma ad ogni modo, avendo risparmiato sul biglietto d’ingresso, era anche giusto così.

La fauna locale

Le montagne del Parco Nazionale di Paklenica sono parte del massiccio del Velebit, una catena montuosa ricca di fauna selvatica, tra cui uccelli rapaci, piccoli mammiferi come il ghiro e lo scoiattolo rosso, e numerose specie di pipistrelli.

CuriositÃ: circa metà delle specie di pipistrelli presenti in Europa sono state identificate anche nel Paklenica, il che rende questo parco un habitat importantissimo per la loro conservazione, sebbene diverse di queste specie siano distribuite anche in altre aree del continente.

L’unicità sta nel fatto che in nessuna area del continente europeo vi sia una presenza così massiccia e diversificata di questi piccoli mammiferi volanti. Il Paklenica park, inoltre, si impegna nel creare rifugi adeguati e mantenere condizioni favorevoli per tutte queste specie, di fatto contribuendo alla loro protezione in una regione chiave per la biodiversità europea

È da ricordare, infatti, che nel Parco Nazionale di Paklenica sono presenti anche animali selvatici come orsi bruni, lupi, caprioli, camosci, linci e gatti selvatici. Il parco ospita anche numerose specie di rettili, tra cui il serpente frustone balcanico e la vipera del corno, oltre a circa 260 specie di uccelli, come l’aquila reale, il falco pellegrino e il gufo reale, molte delle quali nidificano nelle profonde gole del parco.

Un parco che offre tutto e di più

Il Parco Nazionale di Paklenica è una vera oasi naturalistica protetta dove poter apprezzare a pieno tutto lo spettacolo creato da madre natura. Attraversare il fondo valle tra i canyon scoscesi e le pareti rocciose è un’esperienza incredibile, specie se si considera che sono tra le più impressionanti d’Europa. È stata per noi una sorpresa incredibile e siamo grati, in questo nostro viaggio per l’Europa, di aver avuto la fortuna di visitarlo.

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