Il lago di Loie,per i locali Loïe, è un bacino ad alta quota che sorge a oltre 2.300 metri s.l.m. nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Il lago color smeraldo è adagiato in una panoramica conca. E tra le verdeggianti guglie della montagna, apre un balcone sulle cascate di Lillaz. Ecco un’escursione da sogno in Val di Cogne.
Lago di Loie: la prima tappa nel Gran Paradiso
La Val d’Aosta è una regione italiana dall’aspetto selvaggio. Essa custodisce paesaggi incontaminati di una bellezza unica. Dal Monte Bianco al Gran Paradiso fino alle maestose pendici del monte Cervino, anche noto nel versante svizzero come Matterhorn.
Catene montuose, alti rilievi e natura selvaggia prevalgono sull’intero scenario, dando vita così ai caratteristici tratti che tanto affascinano gli appassionati di trekkinged escursionismo.
Prima di Lillaz avevamo affrontato un’escursione nell’incantevole Val Ferret, nel vano tentativo di raggiungere il Rifugio Elena a 2.061 metri s.l.m.
In questa escursione, invece, seguendo l’onda del meteo e delle condizioni atmosferiche più vantaggiose, ci siamo diretti verso la Val di Cogne. Nello specifico, nella località di Lillaz, per ammirare le sue incantevoli cascate e il lago di Loïe arroccato tra le vette delle Alpi.
Dal Monte Bianco alle Cascate di Lillaz
Dopo aver girovagato un giorno in Val Ferret, a bordo del nostro van abbiamo cominciato il nostro viaggio verso il Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Nei piani era proprio questa la seconda destinazione del nostro itinerario on the road. Così ci siamo diretti verso Lillaze siamo giunti nel paese nel tardo pomeriggio. Come previsto, il sole ora splendeva alto nel cielo.
Abbiamo trascorso la notte in van, cullati dal frinire dei grilli e da timidi suoni emessi da rapaci notturni. Ma è subito mattina. L’esperienza più attesa stava per prendere forma: un’escursione sul magico lago di Loïe.
La nostra avventura in montagna tocca i 2.346 m s.l.m. Il tutto seguendo un percorso ad anello che parte da Lillaz. Il trekking costeggia le cascate di Lillaz e per un sentiero piuttosto ripido conduce su una conca, proprio nei pressi del bacino idrico. Il sentiero di cui parleremo oggi è infatti l’Anello di Bardoney.
Ecco la nostra escursione!
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Alpe di Bardoney: il giro ad anello delle cascate di Lillaz
Ormai mattina, siamo svegliati dal cinguettio di uccelli e da un’aria fresca inebriante. Tutto l’ambiente circostante sembra trasmettere energia positiva.
Di fronte, le montagne domina l’intera valle e a tratti, gli occhi si posano su tracce di sentieri lontani che zigzagando scalano le scoscese pareti rocciose.
L’impulso di partire per questa nuova avventura nel Gran Paradiso è irrefrenabile. Meglio allora assecondarlo e farsi trasportare dalle emozioni. Partendo da Lillaz, appena dopo 100 metri si attraversa un ponte sul torrente. E seguendo le indicazioni per le cascate di Lillaz, comincia un’escursione al lago di Loie da sogno.
L’Anello di Bardoney è un trekking con un livello di difficoltà E – Escursionistico. Presenta una prima parte piuttosto ripida che conduce in alto fuori dai boschi di larici. Prosegue su un sentiero prima roccioso poi in terra battuta che giunge al lago di Loïe. Da qui comincia la lenta discesa verso l’Alpe di Bardoney con successivo arrivo alle cascate di Lillaz.
Escursione sul Lago di Loie da Lillaz
Attraversiamo a piedi il borgo di Lillaz, una frazione di Cogne. Il paese è sovrastato da una miriade di pareti montuose lussureggianti. Queste la circondano tutt’intorno, che nel contrasto con le tipiche casupole del luogo, danno vita ad un quadro pittoresco.
Il primo tratto di giornata attraversa un ponte sul torrente. Un corso d’acqua che proviene dal vallone di Urtier, da cui prende il nome.
Seguendo le indicazioni, procediamo verso le cascate di Lillaz fino ad un primo bivio. Da qui è possibile procedere avanti per raggiungere direttamente le cascate. Oppure, un sentiero a sinistra segnala l’inizio per l’anello di Bardoney.
Con l’intenzione di percorrere l’itinerario completo per l’Alpe di Bardoney, ci inerpichiamo per la ripida salita, segnavia 13, che conduce sul lago di Loie.
Qui è dove il trekking comincia davvero a prendere la sua vera forma. In men che non si dica, infatti, siamo circondati da una fitta e lussureggiante flora alpina. Un bosco di larici e pini ci avvolge e ci accompagna per oltre due ore di cammino.
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Arrivo a lago di Loïe
Il sentiero del Bardoney è ben segnato e durante la settimana non sembra essere troppo affollato. Per lunghi momenti affrontiamo il trekking con un piacevole silenzio, accompagnati solo da una quiete disarmante che travolge e stupisce.
L’escursione da Lillaz è tutta in salita e prosegue costante con pendenze importanti fino al lago di Loïe. Il sentiero si divincola tra la flora sotto forma di innumerevoli tornanti che si ripetono senza fine.
Per due ore circa camminiamo, seguendo il nostro ritmo. In montagna bisogna saper ascoltare il proprio corpo. Conoscere i propri limiti è la via migliore per affrontare le escursioni.
Superati i 2.000 metri, lo scenario muta. La vegetazione si dirada e cede il posto a rocce e a piante di altura. Lasciando il bosco alle nostre spalle, ecco una spianata che conduce su rocce immense. Massi che a occhio sembra appartenessero alle imponenti pareti rocciose circostanti.
Procediamo sulle rocce e imbocchiamo un sentiero in terra battuta che costeggia pochi alberi circoscritti in quell’unica area. Infine, un ultimo zig zag conduce nei pressi di un rigagnolo. Ed è qui, nascosto tra due verdi pareti, che sorge il suggestivo lago di Loie.
In circa due ore e mezza di trekking, raggiungiamo la meta designata. A quell’altitudine il vento soffia insistente e dobbiamo subito coprirci. Il passaggio dal caldo umido estivo del bosco è impressionate.
Il panorama è mozzafiato. Il lago di Loïe risplende di un verde smeraldo ogni qual volta un raggio di sole riesce a filtrare tra le nubi. Dall’altro lato, immortaliamo la vallata di Cogne e il vallone di Urtier come in una cartolina senza tempo.
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L’anello spezzato, il rientro a Lillaz
Giunti a quasi 2.400 metri, cominciamo a intuire i primi capricci del meteo. Per evitare di incappare in qualche tempesta estiva improvvisa, optiamo per accorciare il giro.
Decidiamo quindi di non proseguire, seppure il tragitto fosse più facile, per tornare per la stessa via da cui eravamo saliti. In pratica, per completare l’anello di Bardoney, bisogna costeggiare il lago di Loie per poi cominciare la discesa verso l’Alpe di Bardoney. Il percorso procede più lineare ed è tanto agevole.
Impensieriti dall’improvvisa incursione di nubi minacciose, per non rischiare, ripercorriamo lo stesso sentiero a ritroso. Infatti, anche se più impegnativo, il sentiero n°13 è più veloce.
Pertanto, dopo aver ammirato e apprezzato appieno quel mondo incredibile situato a oltre 2.300 metri, ripartiamo. Questa volta in direzione opposta: verso le cascate di Lillaz.
Le cascate di lillaz nel Gran Paradiso
Seppur ripido, radici, rocce, gradini artificiali e terra battuta rendono la discesa piuttosto agevole. In meno di un’ora e mezza copriamo l’intera distanza che intercorre tra il lago di Loie e le cascate di Lillaz.
Infine, scendendo per il sentiero, cominciamo a scorgere la cascata tra la vegetazione. Il frastuono dell’acqua riecheggia incontrastato e dona ancor più fascino ad un luogo già magico di suo.
Giungiamo ai piedi delle cascate di Lillazdopo circa 5 ore di escursione. Qui approfittiamo della location naturalistica per mandare giù un boccone con una vista da sogno. Seduti su delle rocce, piedi penzoloni, contempliamo con stupore lo splendore delle cascate. In pace, restiamo seduti per tutto il tempo di cui avevamo bisogno.
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In fin dei conti, abbiamo affrontato un trekking faticoso. Le pendenze, piuttosto importanti, raggiungono un dislivello positivo di 729 metri. E ora vale la pena ammirare la bellezza di questo posto per imprimere questa nuova avventura per sempre nella nostra mente. Inoltre, ci attende già la prossima escursione in una nuova valle del Gran Paradiso: la Val di Rhemes.
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