Lago Blu di Cervinia, ai piedi del Monte Cervino in Valtournenche

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In Valtournenche, al confine tra Val d’Aosta e Svizzera, il Monte Cervino si staglia verso il cielo e si specchia nelle acque color smeraldo del piccolo lago blu di Cervinia.

Vaste praterie, boschi di conifere e una schiera di vette oltre i 3.000 metri danno vita ad un paesaggio alpino straordinario. Tutto da scoprire.

Lago Blu di Cervinia

La Val d’Aosta è costellata di vallate selvagge e catene montuose alpine tra le più elevate e affascinanti d’Europa. Il Monte Bianco domina la scena imponendosi sulle sottostanti Val Veny e Val Ferret.

il Gran Paradiso svetta verso il cielo e offre uno scenario mozzafiato nell’omonimo Parco Nazionale grazie alle sue valli senza tempo come la Valsavarenche, la Val di Rhêmes e la Val di Cogne.

Inoltre, nella sezione più a Nord delle Alpi Pennine valdostane sorge una delle montagne più singolari d’Europa e del Mondo, il Monte Cervino, che si specchia nel magico lago blu.

La Valtournenche è una valle valdostana settentrionale a confine con la Svizzera. Lussureggiante e attrattiva, la vallata è conosciuta in tutto il mondo per il mitico monte Cervino, 4.478 metri s.l.m., anche noto sul versante svizzero come Matterhorn.

La piramide scolpita dal tempo colpisce per i suoi tratti netti e acuminati che la rendono tra le montagne più affascinanti del pianeta e al contempo, una delle vette più difficili da scalare.

Breuil-Cervinia: raggiungere il lago blu

Ai suoi piedi, nella località di Cervinia, uno specchio d’acqua color smeraldo riflette il caratteristico profilo del monte Cervino, uno scatto eterno che immortala un immemore connubio naturale: il lago blu.

Questo bacino incantato è immerso nelle verdi praterie alpine della Breuil-Cervinia e gode di un paesaggio unico al mondo. Una perla della Val d’Aosta da cui poter affrontare escursioni ad alta quota e ammirare l’immenso massiccio piramidale dal versante italiano.

Questa splendida area montana è un capolavoro di madre natura da apprezzare in loco e da imprimere nella mente come una cartolina. La ragione per cui anche anche noi abbiamo volute raggiungere il Monte Cervino. Per costatare con mano l’esistenza di questa terra mitica e antica.

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La leggenda del Monte Cervino

In un tempo remoto, prima che l’erosione iniziasse a delineare l’aspetto odierno delle Alpi, i massicci montuosi creavano una muraglia omogenea dove non vi erano vette. Qui, nella verdeggiante Valtournenche, viveva una colonia pacifica di giganti guidati da Gargantua, il loro sovrano.

Un giorno il re organizzò un banchetto senza precedenti dove vino e cibo abbondarono senza badar ad alcuna spesa. Interi allevamenti furono macellati per essere consumati all’inconsueto evento.

Alla fine della cena i giganti furono colti dalla stanchezza e crollarono in un sonno profondo. Gargantua, invece, vinto dalla curiosità, decise di innalzarsi sopra le montagne per vedere cosa si celasse alle loro spalle.

Così, si alzò e con determinazione mosse i primi passi sui pendii rocciosi. Giunto al limite più elevato, Gargantua si mise a scrutare il paesaggio meravigliato da ciò che si presentò dinnanzi ai suoi occhi.

Purtroppo, a causa del peso estremo e del cibo che aveva ingurgitato, le rocce si sbriciolarono sotto i suoi piedi e scivolò a valle con le gambe divaricate.

Una volta giù, Gargantua notò che la montagna era franata e che l’unica parte sopravvissuta era quella capitata tra le gambe del gigante. Fu così che nacque il Monte Cervino e la sua caratteristica forma affusolata.

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Dal Gran Paradiso al lago blu di Cervinia

Il nostro viaggio on the road ha avuto inizio dalla piccola cittadina montana di Courmayeur, al cospetto del Monte Bianco, ed è proseguito sulla via del parco nazionale del Gran Paradiso alla scoperta delle sue valli incantate.

Dopo la sbalorditiva escursione sul Rifugio Chabod nella Valsavarenche, la nostra attenzione si è volta verso la Valtournenche per riscoprire la zona della Bruil-Cervinia. Qui finalmente abbiamo potuto ammirare il rinomato scenario pittoresco di Cervinia, il lago blu, e il monte Cervino alle sue spalle che si erge orgoglioso dominando sulla valle.

Il giorno precedente siamo stati costretti a vagare nel nostro van per tutto il tempo a causa di condizioni metereologiche disastrose. In pieno luglio, infatti, si è scatenata un’acquazzone sull’intera area alpina valdostana che ha infuriato per circa cinque ore senza dar cenni di resa.

Proseguendo sulla nostra via per raggiungere Cervinia, le temperature sono calate drasticamente raggiungendo perfino i 4°C. Inoltre, a bordo strada erano depositati alcuni piccoli cumuli di neve. Una scena straziante che stava abbassando di molto il nostro morale, rendendo incerte anche le sorti del futuro del viaggio.

Ma per fortuna, dopo aver pernottato in un hotel nel centro della Valtournenche, al mattino tutto il mal tempo sembrava essere svanito. Al suo posto, un cielo blu e profondo aveva preso il sopravvento riportando l’estate.

Emozionati dall’inatteso evento, ci siamo tuffati in questa nuova giornata di avventura e ci siamo diretti verso il lago blu, ai piedi del Cervino.

Da Valtournenche abbiamo raggiunto in pochi minuti Cervinia e il famigerato specchio d’acqua color smeraldo. Ma prima di fermarci, abbiamo voluto guidare fino alla fine della strada, salendo fino agli impianti di risalita della frazione.

Infine, abbiamo parcheggiato in una piccola area di sosta a due passi dalla nostra meta. Ed è qui che lo stupore ha preso il sopravvento su tutte le altre emozioni.

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Il lago blu: il riflesso del Monte Cervino

I paesaggi alpini sono famosi per le caratteristiche verdi praterie, le vette innevate, i laghi dalle tonalità profonde e i tipici panorami ad alta quota. Ecco, Cervinia e il lago blu rispecchiano appieno le classiche descrizioni delle Alpi e stupiscono ancor più per gli scenari quasi irreali. Poco distante, il maestoso monte Cervino sullo sfondo.

Una volta sulla riva del lago, il riflesso del Cervino sembrava essere stato dipinto su tela ad acquerello da chissà quale artista. Le creste delle onde del bacino si propagavano rendendo la visione assolutamente onirica, come proveniente da un mondo inconscio e riscoperto casualmente al suo solo sguardo. In quel vortice di meraviglia, il monte Cervino si stagliava alto e imponente ricordando la maestosità di madre natura.

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